giovedì 2 maggio 2013

Le rogazioni: riti pagani assorbiti dal cristianesimo

Le Rogazioni traggono origine da antiche processioni pagane che si svolgevano nelle campagne per invocare un buon raccolto. Ovidio ne descrisse una, che si svolgeva a Roma il 25 aprile dalla via Flaminia fino a Ponte Milvio, ove in un boschetto dedicato al dio "Robigus" venivano sacrificati una cagna e una pecora. Alla fine del VI secolo, con il papato di san Gregorio Magno, la Chiesa cristianizzò definitivamente queste processioni. Papa Gregorio, nel suo "Sacramentario", definì questo rito "Litania maggiore" (Litania quae maior appellatur) che corrisponde alle Rogazioni del 25 aprile. Esistono anche le Rogazioni dell'ascensione, cioè le cosiddette “Litanie Minori” che vengono celebrate durante i tre giorni precedenti l'Ascensione e che videro la luce in Francia, precisamente a Vienne, nel Delfinato. Concepite anch'esse come processioni penitenziali, vennero istituite dal vescovo Mamerto nel 470, a seguito di un rovinoso terremoto e di congiunte diverse calamità naturali. Lungo il loro percorso, le comunità delle vicine borgate si aggregavano ad esse, accompagnandole con la preghiera e in spirito di pentimento. Queste processioni, molto care al popolo, erano seguite da un buon numero di fedeli, anche se, abbastanza spesso, il loro carattere fu più ispirato al folclore che alla pietà. Sappiamo poi che nel 511 il Sinodo di Orléans prescrisse questi tre giorni di processione in tutto l’impero franco. Da quel momento l'uso si diffuse dovunque. A Roma, tuttavia, esse furono introdotte soltanto all'inizio del IX secolo, sotto il pontificato di Leone III (795-818). Oggi queste cerimonie liturgiche non sono obbligatorie ed è lasciato alle singole zone cristiane di studiare l’opportunità e i modi della loro applicazione. Quindi le Rogazioni (dal latino "rogare": domandare, richiedere, pregare) sono, nella liturgia cristiana, invocazioni fatte in processione per richiedere: 1. Un buon raccolto dai campi. 2. Protezione dalle calamità naturali e dalla guerra. A Tiglio si fanno le Rogazioni del 25 Aprile. La processione parte la mattina alle 9:00 da Tiglio Basso e arriva a Tiglio Alto passando da Canale e dal Colle. I fedeli e il parroco si fermano ad ogni croce di legno che si trova in ogni podere e viene letto un passo del vangelo di Luca in latino. Dopodichè il sacerdote con la croce in mano dice: "A peste fame et bello" fedeli: "Libera nos Domine!" "A flagello terremotus" fedeli: "Libera nos Domine!" "Ut fructus terrae dare et conservare digneris" (benedicendo la campagna) fedeli: "Te rogamus audi nos!" Che tradotto significa: "Dal flagello del terremoto" - "Liberaci o Signore!" "Dalla peste dalla fame e dalla guerra"- "Liberaci o Signore!" "Affinché Ti degni di darci e conservarci i frutti della terra" - "Ti preghiamo di ascoltarci!" Testo ricavato da Tiglioweb Oggi la chiesa ha abbandonato questo tipo di liturgia agraria legata ad accrescere la fecondità attraverso raccolti di maggior quantita e qualità!

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