mercoledì 6 aprile 2016

Ucciso da quel demone sanguinario e rivoluzionario di Stalin che si era formato in seminario



«In ciascuno di noi c'è qualcosa di simile a un cherubino, qualcosa di somigliante all'angelo divino dai molti occhi, come una coscienza.
Ma questa somiglianza non è esteriore, né apparente. La somiglianza con il cherubino è interiore, misteriosa e nascosta nel profondo dell'anima. È una somiglianza spirituale.
C'è un grande cuore cherubico nella nostra anima, un nucleo angelico dell'anima, ma esso è nascosto nel mistero ed è invisibile agli occhi terreni. Dio ha messo nell'uomo il suo dono più grande: l'immagine di Dio. Ma questo dono, questa perla preziosa, si nasconde negli strati più profondi dell'anima: chiuso in una rozza conchiglia, fangosa, giace sepolto nel limo, negli strati più profondi dell'anima.
Tutti noi siamo come dei vasi di argilla colmi d'oro scintillante. Di fuori siamo anneriti e macchiati, dentro invece siamo risplendenti di una luce radiosa.
Il tesoro di ognuno di noi è sepolto nel campo della nostra anima». [...]
"Il cuore cherubico". Pavel Aleksandrovič Florenskij.

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