giovedì 5 febbraio 2015

Segni di decadenza

Da: The history of the decline and fall of the Roman Empire / Storia del declino e della caduta dell'Impero romano - Edward Gibbon (1737-1794)
...Sfioro riluttante, e liquido con insofferenza, un vizio più odioso, che il pudore si rifiuta di nominare, e la natura detesta concepire.
. Gli antichi romani ne furono contagiati dall’esempio degli etruschi . e dei greci: e in un folle abuso di benessere e potere, ogni piacere innocente fu giudicato insipido; la legge Scatinia., emanata sulla spinta di un atto di violenza ], venne impercettibilmente abolita col trascorrere del tempo e il moltiplicarsi dei trasgressori.
In base a questa legge, lo stupro, e forse la seduzione, d'un ragazzino libero vennero indennizzati, come nel caso di lesioni personali, con un semplice risarcimento di diecimila sesterzi, l’equivalente di ottanta sterline; lo stupratore poteva essere ucciso per resistergli o per vendicare l’oltraggio; ). e mi piacerebbe credere, che a Roma, come ad Atene, il volontario ed effeminato disertore del proprio sesso fosse degradato dalle cariche pubbliche e dai diritti di cittadinanza ).
Ma la pratica del vizio non era scoraggiata dalla severità dell’opinione pubblica: l’indelebile macchia alla virilità veniva confusa con più venali trasgressioni, come la fornicazione e l’adulterio, e il licenzioso amante non era esposto allo stesso disonore che marchiava il partner, maschio o femmina, della sua colpa.
Da Catullo a Giovenale., i poeti denunciano e celebrano la degenerazione dell’epoca; la ragione e l’autorità dei cittadini si sforzarono fiaccamente di riformare i costumi, finché i più virtuosi imperatori condannarono il peccato contro natura come un crimine contro la società...

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