sabato 31 gennaio 2015

Dal discepolo di Eliade

“La magia ha in comune con la tecnologia moderna la pretesa di pervenire, con altri mezzi, agli stessi risultati: comunicazione a distanza, trasporti rapidi, viaggi interplanetari fanno parte delle normali prodezze del mago. […] In quanto scienza della manipolazione dei fantasmi, la magia si rivolge in primo luogo all’umana immaginazione, nella quale tenta di suscitare impressioni persistenti. Il mago del Rinascimento è, sì, psicoanalista e profeta, ma anticipa anche le professioni moderne come quelle di capo delle relazioni pubbliche, propagandista, spia, uomo politico, censore, direttore dei mezzi di comunicazione di massa, agente pubblicitario. […] Magia e scienza rappresentano in ultima istanza bisogni immaginari, e il passaggio da una società a dominante magica verso una società a dominante scientifica si spiega in primo luogo con un mutamento dell’immaginario. […] Ma la manipolazione attraverso l’immagine e il linguaggio hanno raggiunto un livello senza precedenti grazie ai mezzi di comunicazione di massa”
(I. P. Culianu, 'Eros e Magia nel Rinascimento', Boringhieri, 2006).

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