mercoledì 15 gennaio 2014

Il ritorno dei cosacchi contro i musulmani russi

Arrivano i cosacchi, in armi e pronti a combattere. Non è il titolo di un libro sull’occupazione dell’Alto Friuli, trasformato durante l’ultima guerra nel “Kosakenland in Norditalien”, ma di una proposta attuale che sta facendo discutere la Russia.
La Madre Russia reintegra questi valorosi soldati che combatterono contro la  Stalinista Unione Sovietica.
Nella Seconda Guerra mondiale i cosacchi combatterono con i tedeschi, ma alla fine della guerra pagaro questa scelta.
I cosacchi che si arresero agli inglesi: questi in base agli accordi di Yalta, vennero consegnati ai russi insieme con gli altri cosacchi di von Pannwitz. Molti cosacchi preferirono suicidarsi collettivamente con le famiglie, nelle acque del fiume Drava, piuttosto che cadere nelle mani dei russi. I generali e gran parte degli ufficiali furono impiccati o fucilati, gli altri furono trasferiti nei campi di concentramento sovietici in Siberia.
Solo pochi fortunati che riuscirono ad arrendersi alle unità americane, ebbero salva la vita. Il signor Churchill, a Yalta, aveva promesso a Stalin tutti i prigionieri russi in mano alleata, anche quelli che erano fuggiti in occidente dopo la rivoluzione comunista. Gli inglesi si piegarono ai voleri del tiranno comunista gli americani no.

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