mercoledì 20 novembre 2013

Sulle gravi (e forse volute) deficenze della mostra Venetkens appena conclusasi



Tirando le somme di questa mostra tenutasi a Padova vorrei solo aggiungere poche cose.
Come è possibile comprendere l'animo e l'anima di un popolo, così importante e fondamentale nella storia Italica, senza indagare ed entrare nelle sue credenze religiose senza conoscere le sue Divinità. Oltretutto la maggior parte dei reperti provengono da tombe cioè da luoghi preparati per "l'immortalità", l'archeologia in genere "lavora" attraverso il rinvenimento di oggetti ritrovati nelle necropoli. Per interpretare correttamente i corredi funerari bisogna assolutamente conoscere la religione e la teologia di un popolo. Credo che si sia voluto così sminuire l'altissimo senso del SACRO insito in una stirpe di uomini che erano a contatto con le grandi correnti religioso-filosofiche mediterranee.
I Veneti per raffinatezza e cultura erano da paragonare ai greci, ma questa nostra storia che era viva e attiva già tre millenni fa la si vuole sminuire mettendola in un angolo con operazioni come questa-
Soldi gettati al vento, PER NON DIRE NULLA DI NUOVO, banalità su banalità.
Una mostra che ha estromesso studiosi come  Attilio Mastrocinque, che ha tentato di dare il giusto peso attraverso:<<Santuari e divinità dei Paleoveneti, Padova, La linea, 1987>>. Il testo è ricco e articolato e ci apre uno scenario nuovo sulla religiosità e le divinità venete. 
Come si può parlare dell'Elmo di Oppeano senza comprendere le implicazioni astrologiche e astronomiche e di conseguenza religiose? Per non parlare del Santuario di Montegrotto, con il tempio sulla collinetta di San Piero al Montagnon dedicato ad Ercole, dove vaticinava coi dadi il suo oracolo: Gerione.


2 commenti:

1956 A SPA RE NATO DE PAOLI ha detto...

Si poteva fare certo di più. I limiti c'erano. Ma è un primo grande coraggioso passo. io ringrazio Banzato di avere avuto il coraggio di proporla e di portarla a termine.

luigi pellini ha detto...

Tutta la storia umana e spirituale dei Veneti è imperniata su Reitia (in realtà non sappiamo come si chiamasse ne si pronunciasse questo nome. Altro che la Maria dei cristiani, Reitia, retaggio della Grande madre. Comprendere La divina Dea del complesso mondo venetico significa intravvedere le origini, le radici, ma sopratutto la storia dell'Alto Adriatico legata ai Veneti come alla complessità delle poleis Greche