sabato 13 luglio 2013

Auronzo di Cadore (BL). Santuario romano

Il Monte Calvario (m 928 s.l.m.), sito a est/nord-est del centro di Auronzo di Cadore (m 860 s.l.m.), costituisce la prima propaggine dei monti posti a nord del paese. Nella porzione sommitale dell'altura, a seguito di una serie di ritrovamenti fortuiti di materiali archeologici di tradizione venetica e di età romana, sono state intraprese, a partire dal 2001, campagne di scavo sistematico che hanno portato alla luce un'area adibita ad attività cultuali di cui si conservano resti murari ed elementi strutturali pertinenti a diverse fasi per un arco cronologico che va dal I secolo a.C. al V secolo d.C. La presenza del luogo di culto sembra trovare un probabile presupposto nella sua posizione topografica, per il convergere in questa zona di un percorso importante, collettore di traffici soprattutto in funzione militare, nell'ambito della viabilità del Veneto antico in direzione del Norico. Se da un lato emerge il ruolo di frontiera strategica rivestita dal santuario, dall'altro, in quanto centro di scrittura, si configura quello di polo di aggregazione politica e culturale. Nella sua prima sistemazione strutturale, di età tardorepubblicana, l'area sacra è individuata semplicemente da un recinto murario eretto sul terrazzo sommitale (struttura "A") che viene a delimitare lo spazio di un sacellum dotato di un altare. Sulla base dei dati archeologici, appartiene verosimilmente alla successiva età imperiale la definitiva monumentalizzazione del luogo di culto, in attuazione di un progetto costruttivo unitario coinvolgente la parte sommitale del colle e i suoi versanti meridionale e occidentale Il nucleo principale è costituito da un ampio vano interrato a pianta quadrangolare denominato ambiente "C" (m 7 x m 6 circa), inserito in uno scasso realizzato in contropendio nell'area a nord della struttura "A" con cui risulta isorientato. Al suo esterno sono annessi due vani rettangolari paralleli: l'ambiente "E", lungo il perimetrale sud/sud-ovest e l'ambiente "D", lungo quello nord/nord-est. Le opere di terrazzamento rappresentano l'elemento più vistoso nella visione panoramica del monumento. Il pendio occidentale e quello meridionale appaiono incisi da almeno cinque ordini di muri di terrazzamento secondo consuetudini di strutturazione diffuse nel mondo centro italico. Le indagini archeologiche effettuate nel 2011 si sono concentrate all'interno dell'ambiente "C", con l'obiettivo di rimuovere i depositi di crollo derivati dal collasso dei muri perimetrali e le interposte stratificazioni antropiche, nonché di esporre la struttura originaria del vano. Al di sotto dei livelli di frequentazione riferibili ad un momento avanzato dell'età tardoantica, sono state portate alla luce le strutturazioni primarie del vano. Nelle porzioni inferiori dei paramenti murari ancora in alzato sono stati documentati estesi lacerti di rivestimento parietale con una finitura ultima costituita da una stesura di cocciopesto fine, maggiormente conservata agli angoli del vano dove è stata osservata una caratteristica stondatura, secondo una soluzione tecnica solitamente adottata per la realizzazione di vasche. In discreto stato di conservazione è apparsa la pavimentazione realizzata in cubetti di cotto inseriti entro sette bande affiancate e isorientate lungo l'asse NO-SE. In un pannello della terza fascia da sud-ovest, singolarmente realizzato in cubetti di arenaria grigia, è stata documentata l'inserzione di una croce greca delineata da cubetti di cotto e avente i bracci isorientati con gli assi del vano. Se il limitato rifacimento pavimentale denuncia la posteriorità di questo riquadro rispetto all'assetto originario, la stessa tipologia del segno, del tutto incongrua rispetto al resto della pavimentazione e quindi priva di una valenza schiettamente decorativa, apre a problematiche afferenti alla sua portata semantica, meritevole di verifiche e di approfondimenti ulteriori. Giovanna Gangemi
 Bibliografia:
 G. Gangemi, Le emergenze strutturali del santuario di monte Calvario ad Auronzo di Cadore (BL), nel contesto della viabilità antica tra Italia e Norico, in Altnoi. Il santuario altinate: strutture del sacro a confronto e i luoghi di culto lungo la via Annia, Atti del Convegno (Venezia, 4-6 dicembre 2006), a cura di G. Cresci Marrone, M. Tirelli, Roma 2009, pp.247-262.
A. Marinetti, A. L. Prosdocimi, Varietà alfabetiche e scuole scrittorie nel Veneto antico. Nuovi dati da Auronzo di Cadore, in Tra Protostoria e Storia, Studi in onore di Loredana Capuis, Roma 2011, pp. 305-324.

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