martedì 30 luglio 2013

Non è una bella compagnia!

Gli esercizi spirituali o meglio le pratiche dell'Ordine Militare dei Gesuiti adottate dalle SS naziste


"Le SS (Sede Secrorum) erano state organizzate da [Heinrich] Himmler secondo i principi dell'Ordine dei Gesuiti. Le regole del servizio e gli esercizi spirituali prescritti da Ignazio di Loyola [Nota ed.: il fondatore dell'Ordine dei Gesuiti], rappresentarono un modello che [Heinrich] Himmler si sforzò con attenzione di copiare. L'obbedienza assoluta era la regola suprema; ogni ordine doveva essere eseguito senza alcun commento."

Walter Shellenberg (Capo della Sicherheitdienst (SD) Nazista)

"Ho imparato soprattutto dai Gesuiti. Finora, non vi è stato nulla di più imponente sulla terra che l'organizzazione gerarchica della Chiesa Cattolica [Romana]. Una buona parte di questa organizzazione l'ho trasportata direttamente nel mio partito [Nazista]. La Chiesa Cattolica deve essere additata come un esempio. Vi dirò un segreto. Sto fondando un ordine [Nota ed.: le SS Naziste]. In [Heinrich] Himmler [che sarebbe diventato il capo delle SS naziste] io vedo il nostro Ignazio di Loyola [Nota ed.: il fondatore dell'ordine dei Gesuiti ]."

Adolf Hitler 

«LA MENZOGNA E' LA LORO LEGGE; IL DEMONIO E' IL LORO DIO; IL LORO CULTO E' CIO' CHE VI HA DI PIU' VERGOGNOSO».

(Pio VIII, in enc. “Traditi” del 1829)

Fino al 1769, il movimento orientato all’espulsione dei Gesuiti crebbe con tale costanza che vi fu un rischio reale che addirittura le Proprietà del Papa potessero essere prese di mira. Papa Clemente XIII indisse quindi un concistoro, al fine di sciogliere i Gesuiti, che comprendeva l’elaborazione di una Bolla papale che si pronunciasse in questo senso. Ma il 2 febbraio del 1769, la notte prima che la Bolla che stabiliva la soppressione dei Gesuiti fosse promulgata, il Generale Lorenzo Ricci fece assassinare il Papa.
Il suo successore, Papa Clemente XIV, egli stesso istruito dai Gesuiti, operò in maniera più strategica. Nel luglio del 1773, Papa Clemente XIV firmò tuttavia l’ordine “Dominus ac Redemptor Noster” indirizzato a sopprimere i Gesuiti, mentre le loro chiese e i loro beni furono sequestrati tramite una serie di operazioni simultanee. In cambio, al Papa Clemente e allo Stato della Chiesa, furono restituite Avignone e Benevento per “servizi resi” alle Case Reali.
La repressione colse il Generale Ricci completamente di sorpresa, ma prima che potesse reagire venne arrestato il 17 agosto e imprigionato a Castel Sant’Angelo, a Roma. In ogni caso, il 22 settembre 1774, Ricci riuscì a far assassinare Papa Clemente XIV, che morì all’età di 68 anni. Ricci rimase imprigionato e morì il 24 novembre 1775, dopo 15 anni in carica come Generale.

lunedì 29 luglio 2013

Lo spirito, il tempo e la sacralità delle Cattedrali Gotiche



Difficile, per chi non ha un cuore, non rimanere colpiti dalle forme Slanciate e ardite che si ergono verso il Cielo delle cattedrali gotiche, comprensive delle loro cripte, delle fonti e delle Madonne Nere conservate nel ventre. 
Queste sono come libri scritti con un linguaggio ugualmente comprensibile tanto all'anima dei più umili quanto a quella dei più colti, poiché la lingua con la quale le pietre sono state scolpite parla allo Spirito, per simboli che trovano radici negli archetipi e parlano direttamente al (intelligenza del) cuore.
Tutti i Templi hanno invariabilmente la facciata d'ingresso che guarda verso Ovest in modo che chi vi entri proceda verso Est ad indicare che si sta abbandonando le tenebre ed andando in direzione della Luce che sorge, verso Oriente.
Le cattedrali non devono essere guardate come un'opera unicamente dedicata al culto del cristianesimo, ma come un vasto agglomerato di idee e di tendenze che spaziano dal religioso al laico al filosofico ed al sociale, fino alle più umili credenze popolari entrando sino nelle più recondite profondità di ogni individuo e della sua mente.
Viene quindi ovvio chiedersi se qualche Dio non finisca poi col prevalere rispetto ad un altro.
Fulcanelli non lascia dubbi che Lucifero(Portatore di luce, chiamato alche "stella del mattino" prima che il giorno nasca e Vespro prima del buio, era la stella dell'amore ovvero Venere) sia il Dio dei costruttori delle cattedrali. Bisogna approfondire chi è veramente Lucifero e sicuramente non si può liquidare il tutto accontentandosi dell'ufficialità cristiana che lo etichetta come demone.
Lucifero il portatore di luce, chiamato alche "stella del mattino" prima che il giorno nasca e Vespro prima del buio, era la stella dell'amore ovvero Venere, che stella non era, ma pianeta!




i ciellini antiabortisti vogliono però gli F35

                               Un caposcuola, non ché lider di Comunione e Disperazione

Di Giampaolo Petrucci lunedì 22 luglio 2013 16:38
 La diocesi di Novara, sul cui territorio si trova l'aeroporto militare di Cameri, torna a condannare il programma di armamento della Repubblica italiana che prevede l'acquisto miliardario di uno stock di caccia bombardieri F35. «È mai possibile che mentre viviamo una crisi economica senza precedenti e non ci sono risorse per il lavoro, la scuola, la salute e la giustizia sociale, si possa pensare di spendere una montagna di soldi pubblici per acquistare strumenti di morte?», si chiede don Mario Bandera (Commissione diocesana Pastorale sociale e Lavoro, Centro Missionario diocesano) in un commento inviato all'agenzia Adista. «Destinare risorse immense per fabbricare questi strumenti di morte - aggiunge - è un affronto verso i più poveri perché sottrae risorse che possono essere investite nello sviluppo dei popoli, nella sanità, nell'istruzione, ecc.». L'intervento smonta passo dopo passo tutte le menzogne prodotte dai sostenitori del programma Joint Strike Fighter. Riguardo alla bufala dei nuovi posti di lavoro, ad esempio, Bandera afferma che «investendo la stessa cifra sulle produzioni classiche del territorio, attualmente in difficoltà nell'area novarese (tessile, meccanico, alimentare), si risolverebbe il problema occupazionale per i prossimi vent'anni». E lancia poi una provocazione: perché non trasformare «Novara, Cameri, Bellinzago ed altre cittadine della Bassa in piccole Las Vegas del gioco d'azzardo»? O in piccole Amsterdam dal sesso e dalla droga facile? «Non solo avremmo frotte di turisti italici, ma ci sarebbe la corsa per venire dalle nostre parti» e «di sicuro la disoccupazione scomparirebbe come la nebbia al sole di primavera». Insomma, conclude la provocazione, «non bisogna "prostituirsi" per un piatto di lenticchie, sia pur condite in salsa yankee». Ma la denuncia più accorata, il sacerdote novarese la riserva alle «anime candide del mondo cattolico, favorevoli agli F35». «Se Novara fosse stata scelta (con ricadute occupazionali notevoli) per la costruzione di una clinica per aborti, quante fiaccolate, marce, veglie per la vita si sarebbero già fatte? E se la clinica in questione fosse per la "dolce morte"? Anche in questo caso, quante iniziative sarebbero già state intraprese? Eppure entrambe le cose darebbero lavoro a molte persone». «Come mai questa gente gira la testa dall'altra parte quando la vita che viene colpita (per non dire stroncata) da strumenti di morte che verranno fabbricati in terra novarese è quella di persone appartenenti a popoli lontani geograficamente, culturalmente e religiosamente? Non c'è molta ipocrisia in questo atteggiamento? La pace va costruita giorno dopo giorno con coraggio e pazienza, voluta, amata e non "armata", men che meno, con i cacciabombardieri F35». Le "foglie di fico" del diocesano Il dibattito sull'acquisto degli F35

Bper e Carige vicine alla chiusura degli sportelli.

Di Giuseppe Sandro Mela.
Anche l’Agenzia Fitch ha declassato ulteriormente molte banche italiane, portando la Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Banca Carige a livello junk. Gli ottimisti dicono che falliranno entro la fine dell’anno prossimo, ma le prefiche assicurano ben prima. Prudenza suggerirebbe di abbandonare codesti istituti prima che questi abbandonino i correntisti.

Quando il potere politico coincide con quello religioso e arriva a condannare a morte Girolamo Savonarola

Fra Girolamo non assolse Lorenzo il magnifico sul letto di morte e questo fu il motivo principale della condanna a morte del mistico Savonarola. Da Roma arrivò, con la firma del pontefice,la missiva che segnava la fine del frate e delle sue prediche contro i potenti di allora. Accusato di eresia, venne torturato per una settimana, prima di essere definitivamente soppresso fisicamente.
La morte di Savonarola Alle nove del mattino frate Girolamo Savonarola e i due confratelli che ne condividevano la sorte avevano già ascoltato la messa e si erano anche comunicati. Insomma erano pronti per morire. Sulla soglia di Palazzo Vecchio un confratello strappò loro l'abito: quella sorta di degradazione fu il primo atto dell'atroce cerimoniale. Scomunicato dal papa e giudicato da un tribunale che aveva già deciso la sua morte, frate Girolamo guardò la folla che riempiva la piazza, poi percorse la passerella che dall'angolo del palazzo portava al patibolo. Un vescovo si parò davanti ai tre condannati per un'ulteriore degradazione, ma quando ebbe di fronte frate Girolamo sbagliò la formula e disse: "Io ti separo dalla Chiesa militante e trionfante". Savonarola lo corresse: "Solo dalla militante: l'altro non sta a te". Il vescovo dovette ripetere la formula.

domenica 28 luglio 2013

Leone X un pederasta come il padre , Lorenzo il Magnifico e parte della sua corte

Forse i papi Borgia furono  pontefici normali rispetto ad altri molto più depravati,  ma la "tradizione" vuole annoverare Alessandro VI e la dinastia Valenciana fra i peggiori personaggi che hanno governato la chiesa di Roma. Ci furono Papi molto peggiori, vedi il figlio di Lorenzo il Magnifico malato di pederastia come il padre. 

Risultati immagini per Francis Bacon dipinge il papa

La storia dei papi è contrassegnata da vizi gravi come pederastia, orge di vario genere e contrazione della sifilide. Con la scoperta dell'America s'introdusse in Europa la sifilide. I clericali
che contrassero questa
malattia furono praticamente tutti e molti ne morirono. Nessun ecclesiastico
ne rimase immune.
Papi, quali Giulio II e Leone X il quale favorito dalla potenza del suo casato fu il
favorito all'elezione al seggio di S. Pietro, divenuto cardinale a quattordici
anni, fu eletto Papa a
trentasei dopo aver preso la sifilide a venticinque.
Sisto IV, il realizzatore della cappella Sistina,
anche lui sifilitico, ebbe due figli dalla sorella maggiore. Bisessuale, fu
un gran pederasta e
sodomita tanto che, secondo quanto scrive il cancelliere d'Infessura, molti
furono coloro che
ricevettero da lui la porpora cardinalizia come ricompensa dei favori
sessuali ricevuti. (Non
dimentichiamo che Michelangelo fu un omosessuale...)
Papa Sisto IV organizzò la prostituzione istituendo quei bordelli dei quali
la Chiesa continuò ad
esserne l'amministratrice fino ai nostri tempi, cioè fino a quando furono
chiusi dalla leggi Merlini.
Di bordelli istituiti dalla Chiesa se ne contarono a centinaia in tutto il
mondo cristiano. Considerati
fonte di sicuro reddito, i papi spesso li assegnavano come base di
sostentamento alle diocesi i cui
vescovi, a loro volta, li parteggiavano con le parrocchie assegnando a
ciascuna di esse una prostituta
la quale, divenuta proprietà della Chiesa, versava ogni quindici giorni il
ricavato delle marchette al
parroco (quindicina).
Tra tanti bordelli, il maggiore, sia nella perversità che nella grandiosità
dell'organizzazione, fu
certamente il Vaticano nel quale ogni sera entravano schiere di omosessuali
e di donne travestite da
uomini per animare le orge dei nobili romani e dei prelati che
erano legati da parentela
anche con gli stessi papi.
Nei secoli XV e XVI il 50% della popolazione di Roma era formata da religiosi
provenienti dai
conventi. Un numero illimitato di concubine erano alla base delle relazioni dei preti carichi  di appetiti sessuali, in questo caso normali, dato che l'omosessualità nel clero era diffusa.
Se i Francescani e i Carmelitani ebbero fama come grandi amatori di donne, i
Gesuiti l'acquistarono
come pederasti. Secondo Voltaire, Grécourt, Mirabeau e altri scrittori e
storici dell'epoca, i Gesuiti
avevano posto come regola nei loro istituti di considerare come ricompensa
ai meriti scolastici il
portarsi a letto gli allievi.
Secondo lo storico Benedetto Varchi, il vescovo di
Faenza, Monsignor Cheri, morì mentre veniva
sodomizzato da Pierluigi Farnese, figlio di
Paolo III. La depravazione presso il clero era ormai
praticata con tanta naturalezza che Leone X la
legalizzò con il libro-codice "Camera Taxe", che con
i suoi 35 articoli permetteva di ottenere il perdono di
tutti i crimini, anche i più efferati, dietro pagamento
di una ammenda da versarsi all'erario pontificio.

La carica collettiva per costituire nell'ipnosi la carica di fondere varii uomini in un solo essere

La potenza scatenata dallo zikr collettivo sentita dal'odierno Occidente

Om kalthoum, Voce rivoluzionaria fisiognomicamente vicina a Franco Battiato

sabato 27 luglio 2013

La fisica ha bisogno della filosofia, magari occulta

Partendo da un testo che ha aperto nuove prospettive, anche se è sconosciuto ai più Titolato: Chimica occulta  autori: A. Besant e C. W. Leadbeater   Il libro risale al 1921 impostato come saggio di Teosofia Provocatoriamente possiamo aggiungere che la Fisica è la sorella scema dell’occultismo.
Un altro testo che potrebbe essere, per un certo verso la continuità di quella maniera di vedere le cose, ma scritto in un momento in cui la fisica era in crisi per le metodiche della ricerca: LA GNOSI DI PRINCETON DEL 1969
Un fisico che conosce i vari "elementi" non conosce che, in realtà, quando si suddivide uno di essi si trova un arrangiamento strutturale di un numero ben preciso di "atomi fisici ultimi". Questi atomi fisici primi, ultima condizione della materia fisica, sono del tutto simili tra loro (a parte il fatto che alcuni sono positivi, ed altri negativi), e pervadono tutto lo spazio da noi conosciuto. Sono infinitamente piccoli e fuori della portata anche del più potente microscopio. Besant e Leadbeater, già nell'anno citato, avevano pubblicato sulla rivista Lucifer e descritto la costituzione degli atomi di idrogeno, ossigeno ed azoto, unendovi i relativi diagrammi, secondo come si presentava loro mediante la vista chiaroveggente. La descrizione urtò a quel tempo contro la scienza ufficiale che non si preoccupo di verificarne la veridicità con accertamenti sperimentali. In particolare i due scopritori affermavano che l'atomo di idrogeno è composto da 18 particelle sub-atomiche. Nel 1963 Gell, Mann e Zweig, formularono la teoria dei quarks; ulteriori sviluppi di questa teoria portarono ad ipotizzare che ogni protone consiste in un tripleto di tre particelle Quarks e, nel doppio nucleo, di 18 subquarks. Sono del parere che se Albert Einstein dormiva sempre con "La Dottrina Segreta" di Madame Blavatsky sul comodino il nostro Ettore Maiorana dal canto suo era perfettamente consapevole che per trasformare la materia un alchimista deve saper trasformare ancor prima la materia spirituale: se stesso.

venerdì 26 luglio 2013

Il Talismano di Carlomagno

Talismano di Carlo Magno talismano carlo magno Considerato uno dei gioielli antichi, nonché reliquia, più importante d’Europa, Il Talismano di Carlo Magno appartenne all’imperatore che lo indossava sempre come protezione e per il suo forte significato religioso. In oro con al centro due zaffiri chiari tagliati a cabochon, circondato da smeraldi, perle e granati, secondo la leggenda contiene pezzi della vera croce di Cristo. Il sovrano ne era così affezionato da farsi seppellire con esso, fino al 1166 quando fu rinvenuto all’apertura della sua tomba. Sempre secondo la leggenda il prezioso talismano, che oggi fa parte dei tesori della Cattedrale di Reims, in Francia, dopo essere rimasto in possesso della famiglia Bonaparte fino al 1920, fu donato a Carlo Magno dal sultano Harun Al-Rashid. Diamante blu Hope hope diamond Dalla fortuna alla sorte più nera. È il destino del diamante blu Hope che, a dispetto del nome, è circondato da un alone di mistero, morte e omicidi. Di un insolito e profondo colore blu, il diamante da 112 carati proviene dall’India e fu acquistato nel 1688 da un mercante francese, Jean-Baptiste Tavernier, anche se leggenda vuole che fu lui stesso a toglierlo dalla statua del dio indiano Rama-Sitra. Per la sua bellezza e rarità passò nelle mani di re e regine, ma tutti i suoi proprietari subirono sorti tremende. In tempi più recenti Cartier lo acquistò e lo donò all’allora proprietario del Washington Post Edward Beale. Dopo l’ennesima tragedia, il diamante venne acquistato dal gioielliere Henry Winston che lo donò allo Smithsonian Institute di Washington dove è custodito oggi.

Il mistico del Palatino


Articolo preso da rinascita 
quotidiano 
di sinistra nazionale 

Risultati immagini per giacomo boni mistico del palatino

Giacomo Boni, storia di un pagano

Quante volte si sente dire a tambur battente da parte di troppe persone la frase “Dio,
patria e famiglia”? Spesso è accostata a una determinata concezione della vita che
prevede il “rispetto delle tradizioni” soprattutto per le feste comandate, ormai in realtà
ridotte a consumismo becero, sguardi in cagnesco fra parenti e consegne di regali
che poco o niente hanno di sincero, o nel credere di essere fedeli a una religione
che nulla ha in comune con le vere
radici italiane ed europee.
Questa frase è stata partorita da un ambiente che non sa praticamente nulla
della propria Storia, che a torto considera un Atlantista il “vero Padre” della cosiddetta
“destra”... come si può pensare che non si
sia genuflessa
anche spiritualmente?
Di solito vengono coinvolti nel discorso i Patti Lateranensi, e li si cita a modo,
dimenticandosi però che le relazioni fra lo Stato Italiano e la Santa sede non
furono mai ottime neanche dopo gli accordi stessi, specialmente nell’educazione
dei giovani. La stessa Azione Cattolica fu sempre percepita come un corpo estraneo,
o meglio come una specie di rifugio per antifascisti (Partito popolare,
sindacalisti cattolici, antifascisti in genere).
Lo stesso Mussolini disse: “Un altro regime che non sia il nostro, un regime
demo-liberale, un regime di quelli che disprezziamo, può ritenere utile rinunciare
alla educazione delle giovani generazioni. Noi no. Su questo campo siamo intrattabili!
Nostro deve essere l'insegnamento [...]” (dal discorso pronunciato alla Camera dei
deputati sui Patti Lateranensi il
13 maggio 1929).
Alle accuse rivolte dal papa, rispondeva ancora: “Dire che l'istruzione spetta
alle famiglie, è dire cosa al di fuori della realtà contemporanea. La famiglia moderna,
assillata dalle necessità di ordine economico, vessata quotidianamente dalla lotta
per la vita, non può istruire nessuno. Solo lo Stato, coi suoi mezzi di ogni specie,
può assolvere questo compito. Aggiungo che solo lo Stato può anche impartire la
necessaria istruzione religiosa, integrandola con il complesso delle altre discipline.
Qual è, allora, l'educazione, che noi rivendichiamo in maniera
totalitaria? L'educazione
del cittadino”. Il conflitto tra Stato e Chiesa raggiunse il punto massimo il 28
maggio 1931, con la chiusura da parte del governo fascista delle sedi dell'Azione
Cattolica e il conseguente ordine di sciogliere tutte le organizzazioni cattoliche
(ma nello stesso 1931 avvenne una sorta di riconciliazione tradottasi in una
“spoliticizzazione” della stessa, ad esempio i dirigenti non potevano appartenere
a partiti avversi al Regime). Papa Ratti intervenne nel luglio 1931 con l'enciclica
"Non abbiamo bisogno", in difesa dell'Azione Cattolica e contro la dottrina e la prassi
fascista, bollata come
“statolatria pagana”.
Statolatria pagana.
Questa definizione sarebbe piaciuta e non poco a un personaggio poco conosciuto,
vuoi per i luoghi comuni come quello denunciato all’inizio, vuoi per la scarsa voglia
di approfondire, figuriamoci poi sul “male assoluto”: si tratta di Giacomo Boni. Nato
a Venezia, ironia della sorte proprio il 25 Aprile del 1859, architetto ed archeologo,
fu Senatore del Regno d’Italia nella XXVI Legislatura. All’età di 19 anni partecipò
alla ristrutturazione del Palazzo Ducale a Venezia. Aveva sempre buoni rapporti
con il mondo inglese, in particolare con W. Morris, Ph. Webb, W. D. Caröe, i quali
erano tutti legati al movimento neogotico e preraffaellita. Nel 1885 conduceva il suo
primo scavo con metodo stratigrafico intorno alle fondazioni del campanile di S. Marco.
Nel 1888 è chiamato a Roma dove viene nominato segretario della Regia Calcografia
da parte del Ministro dell’Istruzione Boselli e nel 1890 diventa ispettore generale delle
Antichità e Belle Arti. In questo incarico capì di quale aiuto necessitavano i monumenti
italiani (monito per chi ancora si ostina a dire che i “fascisti” sono i vandali che li
danneggiano...). Famose sono le sue azioni per difendere le basiliche pugliesi e per
impedire la demolizione della cattedrale di Nardò. Nel 1892 partecipò con L. Beltrami e
con G. Sacconi alle ricerche archeologiche intorno al Pantheon. Nel biennio
1895-1896 fu direttore dell’Ufficio Regionale dei Monumenti di Roma e a partire dal
1898 - su proposta del Ministro dell’Istruzione G. Baccelli - dirige gli scavi del Foro
Romano, a cui a partire dal 1907 si aggiungono quelli del Palatino. Lungimirante
fu la sua proposta - diventata poi realtà nel 1907 - della istituzione del Gabinetto
Fotografico Nazionale presso il ministero dell'Istruzione; egli avrebbe voluto anche un
catalogo nazionale dei monumenti e norme adeguate per la
conservazione e il restauro dei medesimi.
La ricerca nell’area del Foro e in quella del Palatino sono le sue azioni più famose:
in esse è il primo ad adoperare il metodo stratigrafico, immortalato nell’articolo
“Il metodo negli scavi archeologici” ne “La Nuova
Antologia” del 16
Luglio 1901.
Il periodo migliore per Boni andò dal 1899 al 1905, con lo scavo davanti al
tempio di Cesare, a quello di Vesta e nei pressi dell’arco di Settimio Severo:
in quest’ultimo scavo fu ritrovato
il “Lapis Niger”.
Risalgono al 1900 i saggi stratigrafici sotto l’area del Comizio, quello della “Regia”,
l'inizio della demolizione della chiesa di S. Maria Liberatrice nell'angolo del Foro
sotto il Palatino, dove sarà riportata in luce la chiesa di S. Maria Antiqua. Seguono
l'esplorazione del fonte di Giuturna, la scoperta delle cosiddette gallerie cesaree
sotto il piano della piazza e quelle degli Horrea Agrippiana e del cosiddetto carcere
sul fianco della Via Sacra, presso il tempio di Antonino e Faustina. Qui, nel 1902
apparve la prima tomba del sepolcreto arcaico. L’esplorazione della necropoli fu
illustrata dalle relazioni nelle Notizie degli scavi (dal 1902 al 1911). Nuovi elementi
furono forniti dall'esame stratigrafico del terreno sotto l’ equus Domitiani e dal
ritrovamento del Lacus Curtius. Nel 1906 fu incaricato delle ricerche nel Foro di
Traiano e successivamente di quelle intorno alle mura serviane.
Nel 1912, con lo scoppio della Guerra in Libia, da lui considerata come una
“guerra romana”, fu inviato nel 1912 a Tripoli insieme con L. Mariani, con l'incarico
di accertare la natura e le condizioni del sottosuolo dell'arco di Marco Aurelio
e di predisporre le necessarie opere di consolidamento e di restauro. Ma con
la Prima Guerra Mondiale le sue spedizioni archeologiche
conobbero un periodo di stallo.
Sgomento dai pericoli della guerra e preoccupato fra l'altro del destino riservato alle
opere d'arte (lettera al Boselli dell'11 maggio 1915), egli interruppe gli scavi, si recò
a Venezia e quindi al fronte, dove approntò per i combattenti una veste
bianco-azzurra appena distinguibile sulla neve e una controscarpa
impermeabile a imitazione della caliga romana.
Dopo la Marcia su Roma fu nominato senatore il 3 marzo 1923 e il 27 aprile dello
stesso anno votò la fiducia a Mussolini. Il 1° Marzo dell’anno precedente rievocò
la festa del Natale di Marte e il 21 Aprile del 1923 si era impegnato per la
celebrazione del Natale di Roma nel Foro di Augusto.
Il 28 ottobre, nel primo anniversario della marcia su Roma, sovrintese all'adunata
dei fasci di combattimento davanti all'ara di Cesare, dopo essersi adoperato,
su una esplicita richiesta del nazionalista Luigi Federzoni, per la ricostruzione
del fascio littorio, assunto come insegna dal
Partito Nazionale Fascista.
Il suo programma originario prevedeva per l’evento una serie di cerimonie
pagane: Cereris Mundus, Ludus Troiae, Opus Coronarium, Ludi Palatini e Lupercalia.
Tra i tentativi fatti per restaurare la religione romana vi furono veri e propri
riti pagani da lui eseguiti: si ricordano la commemorazione del Lacus Curtius nel 1903
con l'amico Horatio Brown, la purificazione del tempio di Giove Vincitore nel 1916,
la costruzione dell'ara graminea sul Palatino nel 1917. Nel 1923 collaborò alla
tragedia “Rumon”, disegnando i caratteri romani arcaici per il cartellone e per il
testo stesso: del 4 maggio dello stesso anno è la lettera al Prefetto di Roma
relativa alle sue preoccupazioni in merito alla rappresentazione dell’opera.
Insomma, Boni simpatizzava per la religione pagana degli antichi Romani e
il suo sogno sarebbe stato la restaurazione della medesima ad opera di
Benito Mussolini, il quale, anche semplicemente con il sostantivo “Fascismo”
si richiamava alla Romanità. Purtroppo la morte sopraggiunse
nell’Urbe il 10 Luglio del 1925.

Pubblicato da luigi pellini a 02:54 https://resources.blogblog.com/img/icon18_edit_allbkg.gif
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