sabato 17 dicembre 2011

Il Veneto atipico, partigiano con il suo luamaro



Luigi Meneghello nato a Malo in provincia di Vicenza ci ricorda un termine -volgare- largamente usato nella quotidianità veneta e che lo riporta nella sua opera più significativa (il romanzo: -Libera nos a malo-). Con molta probabilità la sua notorietà fu dovuta al fatto che fu anche lui un partigiano, molto ambiguo come gran parte dei partigiani d'Italia.

Nell'ottobre 1939 si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova. Nel 1940 risiede a Padova in via Gabelli, vicino a Santa Sofia, con un suo compagno di studi Renato Ghiotto, futuro giornalista e pubblicista.

Nel maggio 1940 partecipa ai Littoriali nel campo della “dottrina fascista” e vince il suo concorso. Una sintesi del suo testo viene pubblicato nel numero di “Gerarchia” del giugno 1940 con il titolo: “La dottrina del fascismo e la politica del Regime nel pensiero dei Littori. Razza e costume nella formazione della coscienza fascista.”

Come vincitore del Littoriale
« “… il regime gli offre la possibilità di farsi assumere da un giornale in veste di “apprendisti di mezzo-lusso”, con un stipendio di praticante (iscritto a carico dei bilanci del Ministero della Cultura Popolare): mille lire al mese[1] , la metà dei proventi “di un professore universitario in cattedra, il doppio di una maestra elementare … ” (Fiori italiani- pag. 929) »

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