mercoledì 23 dicembre 2009

Culti in bilico: Madonne nere retaggio dei culti di Iside





"Nigra sum. Culti, santuari e immagini delle madonne nere d'Europa"
Vescovado - 22/12/2009
Fonte: Il Monferrato http://www.ilmonferrato.it/index.php

Nel pomeriggio di martedì 22 dicembre in vescovado è avvenuta la prima presentazione del Convegno Internazionale "Nigra sum. Culti, santuari e immagini delle madonne nere d'Europa", organizzato dal Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei e il Santuario e Sacro Monte di Oropa in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il Santuario di Crea.

Il Convegno, che si svolgerà a Oropa (Biella) e a Crea (Alessandria) dal 20 al 22 maggio 2010, prevede la partecipazione di relatori provenienti da tutta Europa che apriranno un confronto su un tema che è comune a molte realtà devozionali europee ed è da decenni un terreno di ricerca e di discussione.

L'incontro di martedì è stato presieduto dal vescovo di Casale mons. Alceste Catella e dal presidente del Parco di Crea Gianni Calvi in qualità di presidente del Coordinamento di tutti i Parchi.

Tra i presenti: Enrico Massone, funzionario regionale ai Parchi, Guido Gentile, Piergiorgio Longo e Stefano Piano, del (con Paolo Sorrenti) Comitato Scientifico del Centro di Documentazione di Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei, poi il prof. Claudio Bernardi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, mons. Francesco Mancinelli, rettore del del Santuario di Crea, il direttore del Parco di Crea Amilcare Barbero con la consigliera Rita Valterza, da Oropa Oliviero Girardi nella doppia veste di segretario generale del Santuario e direttore del Parco e Linda Angeli funzionaria del Parco: poi la restauratrice Giovanna Mastrotisi responsabile della Novaria, la ricercatrice Irene Romagnoli e la responsabile dell'archivio diocesano di Casale (e consigliera del Parco di Crea) Manuela Meni.

Le Madonne di alcuni celebri santuari mariani d'Europa sono nere o brune: Oropa, Crea, Varese e Loreto in Italia, Montserrat in Spagna, Czestochowa in Polonia, Einsiedeln in Svizzera, Rocamadur in Francia, sono i vertici di un diffuso e poco noto fenomeno di immagini mariane caratterizzate dal colore bruno della Vergine.

L'inconsueto colore di queste immagini, icone e simulacri lignei, è da secoli un enigma, un terreno di ricerca e di confronto che vede talvolta schierati su fronti opposti studiosi, devoti e autorità religiose. Una Madonna Nera è iconograficamente e devozionalmente una eccezione nel panorama religioso medievale e moderno. Il nero nell'immaginario medievale è, infatti, sempre congiunto alla sfera delle tenebre, del diabolico, del male. Tra le spiegazioni che vengono addotte dagli studiosi vi è l'ipotesi che si tratti di immagini "affumicate", scurite dai fumi dei ceri che ardono davanti a loro da secoli o miracolosamente scampate a furiosi incendi, oppure che si tratti di culti antichi dedicati alle dee madri, "assorbite" dalle Vergini Nere del cristianesimo.

Tra queste numerose teorie l'unica giustificazione è il ricorso alla celebre definizione della sposa nel Cantico dei Cantici: "Nigra sum, sed formosa", "Sono nera, ma bella". Le interpretazioni del passo biblico nel pensiero medievale sono molteplici e si riferiscono più che alla Vergine, alla Chiesa (di cui per altro Maria è considerata madre) e all'umanità.

Nella devozione popolare delle Madonne Nere si celano questioni non solo di ordine religioso o artistico, ma di valore antropologico, sociale, storico e politico. Non a caso molti dei santuari sopra citati sono siti devozionali nazionali, ma anche transnazionali, meta e oggetto di culto di pellegrini e devoti che vengono da lontano.

In ambito europeo le Madonne Nere costituiscono un comune patrimonio religioso, storico, culturale e artistico, che può contribuire a farci sentire ed essere sempre più europei.

Nel corso della presentazione animata da interventi molto elevati si sono apprese alcune curiosità come quella che è in corso un censimento delle Madonne Nere "Pensavamo di arrivare al massimo a cento, siamo a 743...", Tutti questi siti saranno messi in rete, del pari a gennaio ci sarà un sito apposito in internet con le informazioni sul convegno del quale verranno poi stampati gli atti. Cinque interventi al femminile verteranno proprio sulla Madonna e la 2donna"Si sta già lavorando all'accoglienza Oropa arriva fino a 700 posti), a Crea la sede dell'ultimo incontro sarà la basilica. Previsto il servizio di traduzione simultanea.

Conclusione al vescovo Catella che ha ricordato la sua lunga presenza a Oropa come rettore (otto anni) e rivolto un complimento e un augurio agli organizzatori "Sta nascendo un convegno importante anche per la "nostra" Crea, un Convegno da cui può partire un messaggio universale di pace".

Luigi Angelino

-Segreteria Organizzativa: Linda Angeli

Via Santuario di Oropa 480 c/o Ufficio Accoglienza

13900 Oropa - Biella (Italy)

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