martedì 16 dicembre 2008

Serata di A. Camus


Serata
Paestum con il suo
Tempio rivolto al mare,
in quest'ora che i greci
avrebbero chiamata la regalità
del sole, e che è l'ora della
porpora in cielo, della malva
e degli azzurri fiordaliso posati
sulle baie. Felicità. Finalmente
una felicità vicino alle lacrime.
Trattenere, stringere a sé questa
inesprimibile gioia, anche se
dovrà scomparire. Ma anche
difendersi dall'idea che la
perfezione sia stata raggiunta
per sempre qui, da questi greci;
e che in seguito il mondo non
ha potuto far altro che
declinare. Anche questa idea
può spezzare il cuore. Bisogna
difendersene, se si vuole vivere.
Se si vuole credere che ci sia
ancora qualcosa di buono
e di bello da raggiungere per
gli uomini.

ALBERT CAMUS

Taccuini, 1935-1959

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